La guerra di Charlotte by Sebastian Faulks

La guerra di Charlotte by Sebastian Faulks

autore:Sebastian Faulks
La lingua: ita
Format: epub, mobi
ISBN: 9788843801381
editore: Tropea
pubblicato: 1997-12-31T16:00:00+00:00


Capitolo 2.

Una volta alla settimana, dopo avere sparecchiato le stoviglie della prima colazione e atteso che Levade si ritirasse nello studio, Charlotte prendeva possesso della stanza del bagno per tutta la mattina. La stufa a legna che serviva a riscaldare l’acqua bastava di solito per un bagno completo, durante il quale si lavava i capelli con una potente mistura scovata nei recessi della bottega di Madame Galliot.

Mentre era immersa nell’acqua, Charlotte tentava di immaginare quello che avrebbe potuto dirle Mirabel. Fino all’arrivo dei tedeschi, eccettuate le visite ad André e Jacob, la sua esistenza era stata priva di rischi. Presumibilmente ora la situazione sarebbe cambiata; doveva verificare che cosa ne pensasse Mirabel. Qualche settimana prima lui aveva annullato il loro appuntamento, ma, stando a Julien, ora sembrava più che mai ansioso di incontrarla. Forse le avrebbe ordinato di tornare in patria, e lei avrebbe cercato di convincerlo che poteva ancora essergli utile rimanendo in Francia. Anche se avesse insistito, le restava ancora la possibilità di rifiutare: poteva semplicemente non presentarsi nel punto prestabilito per l’atterraggio dell’aeroplano.

Questo voleva dire che la Sezione G l’avrebbe disconosciuta e ripudiata, ma del resto lei non coltivava ambizioni a lungo termine in quel senso. Non significava neppure che sarebbe stata esposta a rischi maggiori, visto che loro comunque non potevano offrirle alcuna vera protezione in Francia. A impensierirli poteva essere quello che lei sapeva, oltre alla prospettiva che, più a lungo restava, più aumentavano le possibilità che fosse scoperta e interrogata.

La presenza dei tedeschi nella cosiddetta zona libera rendeva quell’eventualità più probabile, ma la verità era che lei aveva ben poco da dire. La tattica della Sezione G – fornire il minimo indispensabile di informazioni aveva funzionato a meraviglia: lei non conosceva lo pseudonimo di Mirabel, né il suo vero nome o il posto in cui poteva trovarlo. Pensò che forse sarebbe riuscita a convincerlo che, almeno per il momento, lei rappresentava più un vantaggio che un rischio. Quello che la esaltava maggiormente era la speranza, che si dilatava fino a divenire quasi una fede, che Mirabel, grazie ai suoi innumerevoli contatti, sapesse dove si nascondeva Gregory.

Dopo aver asciugato i capelli in modo approssimativo, si dedicò a scurire le radici, dove il colore naturale cominciava a trasparire. Usava un paio di guanti per proteggere le mani, mentre preparava la tintura con un pennello preso in prestito dallo studio di Levade. La boccetta di Antoinette era quasi finita: capovolgendola sul palmo della mano guantata, ripensò alla bottega satura di vapore e si chiese come se la cavasse Antoinette lassù, fra quelle montagne piovose, con Gilberte e il visitatore che veniva due volte al mese da Clermont Ferrand.

Guardandosi nello specchio dalla cornice azzurra appeso sopra il lavandino, Charlotte vide riflessi i suoi occhi castani e ansiosi. Sorrise a se stessa, scegliendo istintivamente un’angolazione migliore sotto la luce violenta della lampadina nuda.

C’erano giorni in cui pensava appena a Peter Gregory, giorni in cui riusciva a convincersi che lui non esisteva e che il suo ricordo era illusorio; eppure



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